Vasto
(41283 abitanti, 143 m. slm)
Vasto sorge su un terrazzo costiero che sovrasta il golfo sottostante. Il suo territorio è esteso 70,69 Kmq su un'area riccamente coltivata sia a seminativo sia a vigneti ed uliveti. Il territorio vastese fu interessato da insediamenti abitativi a partire dal IX secolo A.C., nel V secolo A.C. i Frentani occuparono il territorio, potenziando l'approdo di punta Penna. Sotto i Frentani l'abitato ha rappresentato uno dei principali poli di sviluppo tra i fiumi Aterno a Nord e Biferno a sud. Nel I secolo A.C. divenne municipio romano; in questa condizione rimase anche durante l'età imperiale, acquisendo maggior prestigio e una maggiore potenza economica. In questo periodo la città si arricchì di numerose opere come la ricostruzione dell'acquedotto di Luci, la costruzione di templi, dell'anfiteatro e delle terme oggi visibili in via Adriatica con due bellissimi mosaici la vasca del Nettuno e la vasca Marina. In epoca post-imperiale la città entrò in un periodo di grave crisi, che durò fino al XII secolo quando cominciarono a ricomparire i primi segni di un nuovo sviluppo. Nei primi anni del XV secolo, la città appartenne al famoso Giacomo Caldora che ristrutturò e potenziò gli apparati difensivi per rendere la città strategicamente importante. Sul finire del XV secolo Vasto conosce la signoria di Innico II d'Avalos, che assunse il titolo di signore del Vasto. Con i d'Avalos inizia il periodo più favorevole per la città che si accresce di monumenti e vive periodi di vivace vita culturale. Il palazzo d'Avalos è attualmente sede del Museo archeologico e della pinacoteca. A Marina di Vasto si trovano ottime attrezzature turistiche e una spiaggia sabbiosa che si stende per diversi chilometri in un ampio litorale.
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Il Toson d' Oro
1 a domenica di Luglio/first Sunday in July
Per rievocare i fasti del marchese Cesare Michelangelo d'Avalos e il conferimento dell'ordine cavalleresco a Fabrizio Colonna la città organizza uno spettacolare corteo in costume.
To re-evoke the glorious days of the marquis Cesare Michelangelo d'Avalos and the granting of knighthood upon Fabrizio Colonna the town organises a spectular pageant.
La rievocazione fa rivivere gli splendori ed i fasti che furono di Casa d'Avalos, feudatari del Vasto, e si proietta idealmente all'epoca in cui la residenza dei principi divenne centro di attrazione per l'Italia e l'Europa, perché vi convennero principi, nobili, alti prelati.
La storia racconta, che con dispaccio dell'imperatore Carlo VI d'Asburgo, Don Cesare Michelangelo D'Avalos, marchese del Vasto, venne incaricato di conferire il collare del Toson d'Oro al Connestabile del Regno, il principe romano Fabrizio Colonna. La consegna dell'ordine del Toson d'Oro, avvenne quale riconoscimento dei servigi che la Famiglia romana rese alla corte di Napoli.
L'avvenimento assunse anche un valore altamente morale, quale validissimo elemento per la diffusione del Cattolicesimo in Europa, visti i legami che intercorrevano tra il principe Fabrizio Colonna e suo zio, il cardinal Carlo Colonna.
La cerimonia si svolse a Vasto il giorno 24 ottobre 1723 ed i festeggiamenti si protrassero fino al 2 novembre.
Oggi la manifestazione si svolge a Vasto con la partecipazione di circa 250 figuranti che interpretano principi, dame di corte, nobili e prelati, cavallerizzi e popolani, convenuti a piedi o su carrozze, in corteo, lungo le strade della città imbandierata con i simboli delle casate dei d'Avalos e dei Colonna; tutti indossano costumi appositamente confezionati che ricalcano la moda del tempo.
Il corteo storico ha inizio dal Palazzo dei d'Avalos muovendosi per accogliere il principe Colonna ed il suo seguito. Dopo l'incontro delle Illustrissime persone, i nobili convenuti si dirigono verso il Palazzo marchesale, tutto fulgente di luci e colori tra una folla acclamante, allietata da giocolieri e mangiafuoco.
Sotto lo saguardo attento del Maestro di Cerimonia, il Marchese Giovan Battista Castiglioni, nominato Segretario Regio per l'occasione, avviene la solenne cerimonia del rito della Collazione del Toson d'Oro al candidato, principe Fabrizio Colonna, secondo un antico cerimoniale dell'Ordine descrittoci da un cronista del tempo.
Nella ricostruzione storica odierna, dopo il rito della Collazione, al canto solenne dell'Alleluja, le Illustri persone si mostrano dal balcone e salutano la folla per dare poi inizio ai festeggiamenti di corte.
Fanno seguito vari momenti di gaudio che allietano tutto il centro storico della citta, tra minuetti settecenteschi, danze popolane, esibizione di fachiri e cavallerizzi, spettacoli di sbandieratori, mangiafuoco, antichi canti popolari; il tutto per concludersi a tarda notte.
La manifestazione è curata dall'Associazione Culturale ”Amici del Toson d'Oro”, in collaborazione con l'Amministrazione
SCAPECE ALLA VASTESE
- ingredienti: 1 Kg di pesce da taglio (merluzzi, spigole,raggie). 300 gr. di seppie (o calamari). 200 gr. di cipolla affettata finissima e 1 spicchio di aglio tritato. Un buon pizzico di erbe aromatiche tritate (erba salvia, alloro, rosmarino). 1 gr. di zafferano. Olio extra vergine di oliva. 3/4 abbondante di buon aceto bianco molto forte. Farina. Sale e pepe.
- Pulire e tagliare a fette il pesce, spellare le seppie, eliminare gli occhi e la borsa viscerale contenente il nero e l'osso, tagliare in pezzi inclusi i tentacoli e lavare il tutto con cura in abbondante acqua.
- Condire pesci e seppie, bene asciutti con sale e pepe, infarinarli e friggerli in una padella dove fuma abbondante olio; sgocciolarli ben dorati e metterli in una terrina. Versare 4 cucchiai di olio in una padella, aggiungere la cipolla, l'aglio lo zafferano, un pizzico di sale e le erbe aromatiche; appena l'insieme accenna ad imbiondire, versare l'aceto ed a calore vivo farlo ridurre di 1/3; versarlo quindi sul pesce tenuto nella terrina. Tenere il pesce raffreddato in luogo fresco per almeno 48 ore, ben coperto con il liquido di marinatura. Si conserva per parecchi giorni. Una variante, che può tranquillamente essere servita come antipasto sono le CARPESELLE alla vastese, è del pesce fritto preparato come la scapece, con la differenza che la marinatura deve essere fatta con aceto e mosto cotto e che va accompagnato con una guarnizione di frutta e verdure sott'aceto.
BRODETTO ALLA VASTESE
-Ingredienti: 1 Kg e 1/2 di pesce misto: sogliole, spigole, triglie, merluzzi ( se si riesce a trovare, anche pesce meno nobile, di scoglio), piccole seppie, panocchie (cicale) ed altri preferiti, tutti lavorati e puliti pronti per la cottura. 1 decilitro di olio extra vergine di oliva. 500 gr. di polpa di pomodori, cubettata. 100 gr.di cipolla e 4 spicchi di aglio tritati insieme. Un bel pugno di prezzemolo tritato grosso, un ciuffetto di basilico. Fette di pane fritte nell'olio. Sale. Abbondante peperoncino piccante.
- Mettere in una teglia molto larga possibilmente di coccio, con l'olio il trito di cipolla ed aglio, farlo imbiondire, aggiungere il prezzemolo ed il basilico e subito dopo il pomodoro. Far prendere l'ebollizione e continuarla per circa 5 minuti; versare 1/2 litro di acqua calda o brodo di pesce preparato con i ritagli del pesce in lavorazione e far riprendere l'ebollizione; deporvi, a questo punto le seppie e dare circa 10 minuti di cottura: aggiungere man mano tutto il pesce e condire con pochissimo sale ed a gradimento il peperoncino (lu lazzaret) far cuocere per altri 5 minuti ed aggiungere le panocchie; continuare la cottura a fiamma viva per altri 10 minuti ( se risulta un po' denso deve essere allungato con dell'acqua tiepida ). Va servito nella teglia di coccio mentre continua il suo bollore, ed a parte passare le fette di pane fritte che andranno consumate gustosamente con il brodetto.
SPAGHETTI CON LE SEPPIE ALLA MOLISANA
- Ingredienti: 600 gr. di spaghetti.600 gr. di seppie. Abbondante prezzemolo. 2 spicchi d'aglio. 1 cucchiaio di cipolla tritata. 1 cucchiaio di prezzemolo tritato. 1 decilitro di olio extra vergine di oliva. 500 gr. di polpa di pomodoro passata. abbondante peperoncino. Sale pochissimo.
- Spellare le seppie; eliminare gli occhi, l'osso ed il nero, pulirle con molta cura, risciacquarle; tagliare i tentacoli e tenerli da parte: Tagliare le seppie a filetti. Preparare dell'aglio piuttosto finemente, il prezzemolo e i tentacoli delle seppie. Mettere in un tegame l'olio, il trito di prezzemolo, l'aglio ed i tentacoli, e la cipolla sminuzzata, fare imbiondire il tutto, e deporvi i filetti di seppia, mescolare per qualche istante, aggiungere il pomodoro ed il peperoncino condire con poco sale. Continuare la cottura con mezza fiamma fino a quando i filetti di seppia si saranno inteneriti. Durante la cottura aggiungere qualche mestolino di acqua tiepida se la salsa risulta troppo densa. Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua bollente e leggermente salata; sgocciolarli al dente e metterli in una pirofila grande e calda, ricoprirli con la salsa e le seppie e cospargere con il prezzemolo triturato; portare subito a tavola, mescolare e servire.